Ho appena partecipato ad  una gita preparata  dal Roberto Bertagnin  che  è di per se  garanzia  di  buona riuscita perché si sa,   studia i percorsi nei minimi particolari e con vari sopralluoghi.

Arrivammo a Pennar ( si trova anche l’osservatorio astronomico), la sera di venerdì, e dopo aver cenato, ci trovammo a sorseggiare un kranebet ( speciale liquore al ginepro), e a studiare la mappa della due giorni seguenti (vedi descrizione su ciclo vacanze).

  

Ma mentre sulla carta il giro rimaneva  astratto, in pratica

percorrerlo nel sole (anche con acquazzone di circa un’ora) nell’aria di montagna nel verde di alti boschi di abete rosso e abete bianco  di pini silvestri fu decisamente un’alta cosa.

Sabato Eccoci partiti:

partecipanti tre Roberto Andrea e Otty, ma dove erano gli ulissi?

 

Asiago case colorate di fiori e balconi in legno, presa la pista ora ciclabile della ”Vaca mora”: è una delizia di boschi e di leggera discesa, subito veniamo deliziati anche dalla salita al monte Cengio che da alcuni punti si apre ad un  paesaggio a picco ed ampio nella pianura vicentina a perdita d’occhio così come sui camminamenti della grande guerra, fatti a piedi, lo spazio si verticalizza e lo sguardo sprofonda nel salto di m1000 fino alla pianura dove scorre le acque dell’Astico.

Visita al Forte Corbin nascosto e costruito nella montagna e ritorno su una stradina che fa da balconata sulla valle conca fino a Treschè

 

Domenica mattina, Eccoci partiti

Partecipanti pochi di più: Francesco e Massimo triestini giunti la sera di sabato, tombeurs de femme (di cameriere e paesane) in occasione del festival cimbro  Hoga Zait di Roana con rientro in albergo a piedi di circa 5 km. Francesco Muneghina e Lorenzo di Padova  vecchie conoscenze del giro di Padova sui colli Euganei.

 

Percorso ad anello: Malga Campomulo il più grande centro fondistico italiano, Piana di Marcesina, Malga Mandrielle (agriturismo) fermati per pausa obbligatoria: formaggio alla piastra con polenta; e infine  Gallio.  Cavalcata in discesa e relativa risalita all’ombra di larici, abeti bianchi e rossi (ora sappiamo riconoscerli merito di Muneghina) Altezza raggiunta m. 1500

Km 20 sterrato molto sassoso in discesa da Campomulo, sterrato molto bello  il resto

 

Percorso di Domenica pomeriggio

Gallio,  Bertigo su sterrato fra grandi mucche con campanaccio, attraverso campi recintati e in  discesa giù da un  monte sull’erba di un tratturo con piccolo tuffo nel fango di Muneghina e fino a  Zaibena m. 1055, spettacolo dall’alto dell’altipiano ma anche fra monti e scorci della valle Frenzela sottostante e poi via in discesa libera per via Mario Rigoni Stern fino a Stoccareddo, strada nell’alto, deserta ed asfaltata e ancora tanta discesa fino al ponte sopra un canyon profondo 30 metri dove ci si ferma per uno sguardo al di sotto,  per il santuario della Madonna del Buso m.806, e per due biscotti rinfrancanti. Finale con moderata salita fino a Campanella m.1045, per arrivare  alla festa del paese con gli alpini di Gallio (Festa dell’Ortigara) Km 30 sterrato asfalto

 

Personaggi ed interpreti:

Bertagnin – costruttore di eclettiche bici con parafanghi e

altri pezzi in legno

Otty: “che belle le salite”

Andrea: “detesto  le salite”

Lorenzo – entusiasta delle donne in bici

Francesco B. – adattato anche a camminare

Massimo – non adattato  a condividere camera d’albergo

Francesco M. – sempre a chiacchierare

Alba – ipotetica e fantasmagorica partecipante

 

Bibliografia “Il Trenino dell’Altipiano” di Giovanni Rattini (un nostro socio della Fiab partecipante anche  ai nostri carsobora, e nell’occasione rivisto domenica ad Asiago)

Cartografia: Carta dei sentieri Altopiano dei sette comuni delle sezioni vicentine del C.A.I. scala 1:20.000