Il cicloturismo è un settore in forte espansione in Europa ed in alcune regioni italiane e potrebbe essere un’importante opportunità di sviluppo economico per Trieste e la sua Provincia. Ma due tasselli fondamentali per cogliere queste opportunità sono a rischio: la futura ciclabile del Carso e il servizio BikeBus che ha collegato quest’estate Trieste con l’altopiano del Carso.

 

> Ciclabile del Carso: la Provincia di Trieste dispone dal 2009 di un finanziamento di 2.900.000 euro per realizzare la ciclabile del Carso da Monfalcone a Draga San’Elia per la quale è stato già realizzato un progetto di massima ed una conferenza dei servizi nel 2009. Poi tutto si è arenato a causa del patto di stabilità e non è mai stato realizzato il progetto esecutivo. Ora la Regione, che ritiene il cicloturismo un settore economico importante, sta facendo pressione sulla Provincia affinché il progetto sia concluso e l’assessore regionale alle Infrastrutture Santoro ha affermato in un incontro pubblico del 20 settembre a Chiusaforte che “nel momento in cui la Provincia di Trieste avrà un progetto esecutivo della ciclabile del Carso verranno aperti spazi finanziari straordinari” (come fatto recentemente con la Provincia di Gorizia per la ciclabile punta Sdobba-Monfalcone) che permetteranno di rendere l’opera cantierabile ma ha pure aggiunto che se ciò non avverrà in tempi rapidi c’è in campo l’ipotesi di “toglie i soldi” alla Provincia. Per queste ragione il Presidente di FIAB Trieste Ulisse Luca Mastropasqua chiede che “la Giunta Poropat realizzi con urgenza il progetto esecutivo dell’opera” e ritiene che sia importante “eseguire con priorità il lotto Monfalcone-Sistiana in modo da dare continuità alla ciclabile Grado-Monfalcone (in fase di completamento) e consentire ai cicloturisti diretti a Trieste di percorre l’itinerario del Carso o in alternativa la più spettacolare strada costiera” come stanno già facendo tutti i tour operator che operano nella nostra provincia.

> BikeBus: altro tassello a rischio per il futuro del cicloturismo a Trieste è il servizio BikeBus attivo dal 15 aprile di quest’anno, finanziato dalla Provincia di Trieste e gestito da Trieste Trasporti. Un’analisi costi/numero biciclette trasportate effettuata ha portato a considerare l’iniziativa poco efficiente dal punto di vista economico e conseguentemente sembra che la Provincia non voglia riproporre il servizio nel 2016. Pur condividendo che l’iniziativa così come attuata quest’anno ha dei limiti, FIAB Trieste Ulisse ritiene che molto si può fare per riproporla nel 2016 in un’ottica di maggiore efficienza. Praticamente nulla si è fatto per promuovere questo servizio innovativo nei confronti dei triestini e soprattutto dei cicloturisti in transito. Gli uffici turistici non l’hanno comunicato ne è stato distribuito un volantino che illustrasse la complementarità tra il BikeBus e la ciclabile Cottur. Inoltre per ridurre i costi si potrebbero portare le linee da due a una sola, rivedere la gratuità del trasporto della bici e rivedere il numero delle corse ottimizzandole sugli orari che sono risultati più richiesti. In sintesi FIAB chiede di non chiudere prematuramente questa esperienza ma di riproporla per il 2016, attuando alcune azioni correttive che rendano l’investimento più efficiente e sostenibile.

 

Il Presidente di FIAB Trieste Mastropasqua conclude affermando che “il mantenimento del BikeBus e la realizzazione della ciclabile del Carso associati alla presenza della splendida ciclabile Cottur e ai servizi di trasporto bici sui traghetti che collegano Trieste a Muggia e Grado siano importanti strumenti di promozione di un turismo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale e di valorizzazione del territorio provinciale, soprattutto quello non raggiunto dal turismo di massa. Cerchiamo di recuperare il tempo perduto investendo su questo settore in forte crescita, che sta generando nel resto d’Europa e in alcune regioni italiane importanti ricadute economiche”.

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