In questi giorni la Polizia Municipale sta tagliando i lucchetti delle catene e rimuovendo bici parcheggiate nelle aree pedonali e piazze di Trieste e il Vicesindaco Roberti ha annunciato che questa operazione continuerà nelle prossime settimane. Da più parti dubbi e perplessità stanno montando sulle modalità di queste rimozioni.

Il regolamento di Polizia Urbana recentemente approvato infatti permette la sosta e il fissaggio delle bici oltre che nei pochissimi stalli (solo 198 in tutta la città) anche nelle aree pedonali. Oltre a ciò il regolamento giustamente prevede che le bici non debbano essere agganciate a “monumenti, ai semafori, colonne e altri manufatti prospicienti gli immobili di rilevante valore architettonico” e che non devono “arrecare intralcio alla circolazione pedonale e veicolare ne limitare gli accessi alle entrate dei negozi e case”. Sempre il regolamento prevede inoltre la rimozione delle biciclette che siamo mancanti “di uno o più elementi atti alla circolazione”   e che siamo ferme   “per più di 60 giorni, decorrenti dall’accertamento effettuato dagli operatori di Polizia Locale”.

Queste le regole che i ciclisti urbani devono rispettare. Ma dai racconti che stanno giungendo da più ciclisti sembra che le cose non stiano andando così. Pare che a bici parcheggiate in aree pedonali, non abbandonate e che non erano di intralcio a pedoni e veicoli sia stata tagliata la catena e siano state rimosse.

FIAB Trieste Ulisse manifesta preoccupazione per questa situazione e chiede quindi un confronto con il Vicesindaco Roberti e il Comandante della Polizia Municipale Abbate. “Vorremmo conoscere quali sono le linee operative date ai vigili per applicare il nuovo regolamento” afferma Federico Zadnich responsabile mobilità urbana di FIAB Trieste. In particolare, per eliminare ogni possibile dubbio su come viene concretamente applicato il regolamento, “vorremmo sapere quali criteri usano i vigili per valutare una bici non adatta alla circolazione, con che parametri si valuti  l’intralcio e come si accerti l’abbandono da più di 60 giorni”.

FIAB Trieste Ulisse inoltre si rende disponibile per eventuali incontri con i ciclisti urbani che si sono visti rimuovere la bici e se ci saranno gli estremi sarà attivato l’ufficio legale FIAB per verificare se tali rimozioni abbiamo rispettato o meno il Regolamento di Polizia Urbana di Trieste.