dal Piccolo del 27 gennaio: il resoconto dell’incontro promosso da Trieste 3000.

«La città dia più spazio a bus e pedoni»

27 gennaio 2011 —   pagina 16   sezione: Trieste

Trieste deve cambiare la sua mobilità. È questo uno dei punti fermi su cui hanno concordato i quattro candidati sindaci intervenuti ieri sera al dibattito organizzato dall’Associazione culturale “Trieste 3000”. Franco Bandelli di “Un’altra Trieste”, Roberto Cosolini del Pd, Uberto Fortuna Drossi del Comitato per la città metropolitana e Paolo Menis, della lista civica 5 Stelle – beppegrillo.it, pur proponendo ricette anche molto diverse fra loro su alcuni aspetti, si sono ritrovati infatti in piena sintonia su quest’aspetto: la città deve evolversi sotto il profilo dei trasporti urbani, delle garanzie verso i pedoni, del progetto complessivo di crescita.
«Mi accontenterei di assi di scorrimento pedonale – ha esordito Bandelli -. Due amministrazioni hanno lavorato in questo senso: quella di Riccardo Illy, con la pedonalizzazione di aree del centro, dapprima accolta con proteste, poi con soddisfazione dei cittadini, poi anche quella di Dipiazza, finché sono stato assessore. Un’idea concreta – ha aggiunto – è di pedonalizzare via XXX ottobre, ma bisogna anche pensare a un asse per i disabili. Il prossimo piano regolatore – ha concluso – dovrà tenere con di queste esigenze». Infine una promessa: «400 chilometri di marciapiedi di Trieste sono da mettere a posto, mi impegno a farlo nell’arco del mandato, spendendo 4,5 milioni di euro l’anno».
Cosolini ha parlato di «necessità di andare verso il miglioramento della qualità della vita, attraverso una buona mobilità, elemento che poi si traduce in maggiore fascino della città a livello turistico. È un luogo comune – ha sottolineato – dire che Trieste non può accettare grandi cambiamenti perché conservatrice, bisogna invece avere il coraggio di fare scelte importanti. Serve una nuova politica che favorisca la mobilità lenta, di pedoni e bici, il diritto all’accesso da parte degli anziani e dei diversamente abili. Certo – ha proseguito – il nuovo Prg dovrà comprendere questi aspetti, tenendo conto delle urgenze dei rioni, per esempio con due o tre vie per rione da trasformare in isole pedonali, anche per favorire l’aggregazione».
«La città ha 390 km di strade e 100mila automobili – ha affermato Fortuna Drossi -. Basta fare una divisione per capire quanto spazio occupano: di qui l’esigenza di un piano parcheggi. Ma tutti i piani devono essere inseriti all’interno di uno complessivo di vivibilità della città. Anche i trasporti pubblici vanno essere agevolati, creando corsie preferenziali: oggi i tempi di percorrenza dei bus sono eccessivi. E poi non basta poter camminare, bisogna poterlo fare gradevolmente, perché camminare è un fatto normale, non strano e originale, perciò è indispensabile cambiare le abitudini».
Menis, dal canto suo, ha criticato «il vuoto operativo della giunta Dipiazza sulla mobilità. Bisogna invece pianificare una nuova mobilità e noi ci impegniamo fin d’ora a crearla. Si faranno scelte forse talvolta impopolari – ha continuato – ma il centro va liberato dal traffico privato, utilizzando al contempo l’alta tecnologia e l’informatizzazione, per esempio per far sapere, alle fermate, fra quanto arriva il prossimo bus. Molto utili infine – ha concluso – le piste ciclabili».
Ugo Salvini