tamane in Municipio, l’assessore comunale alla Pianificazione Urbana e Mobilità e Traffico Elena Marchigiani ha presentato i nuovi percorsi ciclabili, nello specifico la pista sulle Rive e altri interventi previsti. Presenti anche il direttore del Servizio ing.Enrico Cortese con l’ing. Silvia Fonzari e il presidente dell’associazione Ulisse-FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) Luca Mastropasqua.
“Il nuovo Piano Urbano del Traffico – ha rilevato l’assessore Marchigiani – pone al centro anche uno dei temi come la mobilità ciclabile e gli spazi dedicati suddividendoli in itinerari di utilizzo prevalentemente urbano (per gli spostamenti quotidiani, e più lenti) – e in quelli a carattere prevalentemente turistico ed extraurbano (più veloci e di attraversamento). La mobilità urbana, nel nuovo PGTU, implementerà il sistema della mobilità ciclabile che passerà dagli attuali 15 chilometri di percorsi ciclabili (quasi totalmente di tipo turistico) al previsto raggiungimento di una lunghezza totale di oltre 85 chilometri. In particolare, sarebbero 21 i chilometri di nuovi percorsi con funzione di collegamento urbano e 64 di nuovi percorsi di tipo turistico.
Un progetto –è stato spiegato – che, nel disegno generale proposto dal nuovo Piano, può essere schematizzato in una sorta di Pi-greco, e che è costituito da un asse costiero che va da Viale Miramare alla Stazione, passa sulle Rive per arrivare fino a Campi Elisi, e da due assi trasversali che penetrano nelle due valli strategiche della città: quella di via Giulia – San Giovanni e quella dell’asse D’Annunzio – Ippodromo – Cumano. In queste aree è possibile individuare una rete ciclabile prevalentemente pianeggiante a disposizione dei cittadini che possono spostarsi abitualmente in bicicletta. Collegamenti ciclabili che toccano rioni anche periferici con forti insediamenti residenziali (Roiano, San Giovanni, area d’Annunzio – Ippodromo, ecc.) e uniscono importanti poli di attrazione/generazione di spostamenti (Stazione, sedi di Regione, Provincia e Comune, area del Polo Natatorio-Fincantieri-Lloyd, Acegas-Aps, Assicurazioni Generali, aree museali ecc.).
Per la pista sulle Rive, sempre lungo il Pi-greco, è stato anche pensato un collegamento con la pista ciclabile della val Rosandra che parte in via Orlandini, quindi non solo per i collegamenti urbani quotidiani, ma anche per itinerari turistici.
Per quanto riguarda le Rive cittadine, il Comune di Trieste negli ultimi mesi si è impegnato nella predisposizione di una nuova revisione del progetto preliminare per la realizzazione di un itinerario ciclabile (dalla Stazione centrale a Passeggio Sant’Andrea). Il progetto era già stato approvato con Delibera Giuntale n. 596 dd. 20/12/2010, e parzialmente finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per un importo pari a 258.228,45 euro su una spesa complessiva di Euro 344.304,58.
“Come buona parte dei contributi, anche quello per la pista ciclabile delle rive I lotto è già stato introitato – ha detto Marchigiani -.Attualmente, tuttavia, il patto di stabilità non ci consente di spenderlo. L’auspicio è che Regione e Governo rivedano queste disposizioni, al fine di consentire ad Amministrazioni “sane” come la nostra di poter disporre dei finanziamenti già disponibili. Va inoltre ricordato che la previsione di una pista ciclabile lungo le Rive era già stata inserita, ancora nel 2009, nell’ Intesa tra Comune di Trieste e Autorità Portuale di Trieste sul Nuovo Piano Regolatore del Porto di Trieste.
Nella conferenza dei servizi (del 15 gennaio ’13) per i pareri dei vari Enti competenti coinvolti (Autorità Portuale di Trieste, Soprintendenza di Trieste e Regione FVG) allo sviluppo del progetto definitivo/esecutivo dell’opera, è emersa la necessità (da parte dell’Autorità Portuale) di verificare l’interferenza della pista ciclabile proposta con le aree stradali ricadenti in zona demaniale in termini di perdita di parcheggi veicolari a pagamento. A seguito di queste richieste, gli uffici comunali hanno sviluppato un nuovo studio sulla situazione attuale dei parcheggi sul fronte mare, rivedendo la proposta progettuale per l’itinerario ciclabile, limitatamente al tratto compreso tra il canale Ponterosso e via Giulio Cesare. E nell’ottica di realizzare una pista ciclabile lungo le rive cittadine, mantenendo il maggior numero possibile di parcheggi a pagamento lungo le aree di progetto.
Proposta sviluppata con il supporto tecnico dell’associazione Ulisse Fiab, la cui collaborazione ha consentito non solo di dimostrare la possibile convivenza di parcheggi e pista ciclabile, ma soprattutto di delineare un tracciato che dia efficacemente risposta alle esigenze dei ciclisti”.
Nello specifico, lo studio sviluppato ha portato a una verifica della consistenza attuale dei parcheggi e di quella futura, evidenziando un bilancio positivo in termini di stalli veicolari e di parcheggi per motocicli che viene sintetizzato nella tabella di seguito riportata.

tabella stalli

Venerdì 24 maggio è prevista una seconda conferenza dei servizi per analizzare lo studio predisposto dagli uffici comunali assieme ai vari enti coinvolti, con i pareri di competenza necessari per l’avvio della progettazione definitiva.
Anche per l’ulteriore tratto, dalla Stazione di Campo Marzio all’ingresso alla pista ciclabile Cottur, revisionato con l’associazione Ulisse Fiab, erano disponibili finanziamenti regionali (con contributo conto interessi a fronte di un mutuo che potrà essere acceso solo in funzione delle disposizioni in merito alle possibilità di spesa delle Amministrazioni locali). (Anche in questo caso il progetto è stato revisionato con Ulisse-FUAB).
Inoltre sono previsti altri percorsi ciclabili (non promiscui) che riguardano l’area del Borgo Teresiano, integrandosi con i progetti di riqualificazione delle vie Trento / L.go Panfili (POD 2009 per 2.000.000 Euro) – XXX Ottobre (Pisus per 900.000 Euro) – Geppa/Ghega (Pisus per 100.000 Euro) finanziati dal Ministero dell’ambiente e del progetto Pisus.
“Come buona parte dei contributi –è stato evidenziato dall’assessore – anche quello per la riqualificazione della via Trento è già stato introitato e pertanto allo stato attuale il patto di stabilità non ci consente di spenderlo mentre per i progetti finanziati con il Pisus ( XXX ottobre – Geppa/Ghega) il contributo verrà erogato per Stati di Avanzamenti e quindi non inciderà sul patto di stabilità”.
Nel disegno del nuovo PGTU la rete della ciclabilità prosegue quindi sull’asse di corso Saba e per buona parte del percorso di viale D’Annunzio verso Cumano. In questi casi, solo in sede di piani attuativi sarà possibile valutare esattamente i percorsi da realizzare in sede propria e in corsie promiscue. Trattandosi di percorsi principali, lungo assi di notevole importanza per la costruzione di una rete integrata per gli spostamenti veloci, l’obiettivo è comunque quello di privilegiare quanto più possibile la soluzione in sede propria (piste e corsie ciclabili distinte dai percorsi pedonali).

L’utilizzo della bicicletta lungo il Pi-greco sarà stimolato anche attraverso l’attivazione del bike- sharing, un sistema che prevede il noleggio di biciclette condivise mediante l’utilizzo di ciclostazioni dislocate in più punti di prelievo e rilascio del mezzo sul territorio. Per realizzarlo, l’amministrazione comunale ha già ottenuto un finanziamento del Ministero dell’Ambiente e ha avuto accesso ai fondi Pisus. Nei prossimi mesi, una volta fatta chiarezza con la Regione in merito alle modalità di erogazione dei fondi Pisus, il Comune potrà provvedere alla pubblicazione del bando per la realizzazione e la gestione delle ciclostazioni di bike-sharing.

Il Comune di Trieste, nell’ottica di sensibilizzare i cittadini all’utilizzo dei trasporti pubblici, l’andare in bicicletta, il camminare, quali mezzi di trasporto alternativi all’utilizzo dell’automobile al fine di migliorare la qualità della vita urbana, ha inoltre aderito alla campagna promossa dal Movimento #salvaiciclisti, un movimento popolare e spontaneo indipendente da partiti e associazioni che chiede alla politica interventi mirati per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane, ricollegandosi all’iniziativa Cities fit for cyclists del Times ed al manifesto di 8 punti. Un’iniziativa che richiede: l’istituzione di “Zone 30”, previste – nella prossima fase di attuazione del PGTU – non solo nel centro storico, ma anche nei rioni periferici in corrispondenza di scuole e servizi; la costruzione di strutture atte a favorire la ciclabilità nelle città (quali quelle in precedenza richiamate); il monitoraggio e ripensamento delle strade e degli incroci più pericolosi e, a livello locale, maggiore impegno per contrastare il fenomeno della sosta selvaggia; l’organizzazione di azioni volte a sensibilizzare e comunicare le attività svolte e in programma. Anche su questo aspetto si sta lavorando con l’associazione Ulisse Fiab per la redazione di un report annuale da pubblicare nei prossimi mesi estivi; sempre in questo ambito di operazioni rientra l’organizzazione di un corso sulla formazione all’uso responsabile della bici che, in occasione delle prossime prove di pedonalità previste per l’1 e il 2 giugno nell’area di Largo Barriera, vedrà l’organizzazione – insieme alla Polizia locale – di un incontro/evento nella mattinata dell’1 giugno.
Infine, l’amministrazione comunale, nell’ambito delle proprie attività di promozione della mobilità sostenibile, ha programmato l’acquisizione, attraverso il sostegno di privati, di portabiciclette da collocare nel centro cittadino. La scelta degli stalli è già stata sottoposta alla Soprintendenza che ha dato parere positivo. Nei prossimi giorni si prevede un ulteriore incontro per definire in forma condivisa con la Soprintendenza stessa i luoghi dove posizionare gli stalli.
Con l’intento di sfatare ogni presunta presa di posizione ideologica, l’assessore Marchigiani ha ricordato anche come supportare la mobilità ciclabile attraverso la realizzazione di una rete di itinerari sicuri oggi costituisca una scelta praticata da molte amministrazioni, in ambito nazionale e internazionale, e non solo di pianura. E agli esiti positivi in termini di salute (ci si muove di più e, al contempo, si riduce il ricorso alle auto e l’inquinamento da esse prodotto), si affiancano anche quelli economici. “Proprio la settimana scorsa leggevo gli esiti di uno studio pubblicati in forma sintetica sul sito dell’Internazionale: secondo il dipartimento dei trasporti di New York, nei quartieri della città dove sono state realizzate nuove piste ciclabili il giro d’affari delle piccole attività commerciali è aumentato del 50 per cento. Nelle città congestionate dal traffico, per entrare in un negozio, è infatti molto più semplice parcheggiare una bicicletta che una macchina”.

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