Spett. Redazione,

leggiamo con soddisfazione che finalmente anche a Trieste si parte con un piccolo progetto che valorizza la bici come strumento di trasposto urbano per la citta’ di Trieste. L’intermodalita’ bici + auto e’ una delle tante iniziative/ progetti che l’associazione Ulisse-FIAB aveva gia’ proposto diversi anni fa (2003) e che, incurante dell’indifferenza con cui erano state trattate all’epoca, ha di nuovo ribadito in ogni occasione pubblica e in diversi incontri, lungamenti cercati con le amministrazioni pubbliche e raramente concessi.
Il nostro sito web, in particolare la sezione ciclisti urbani (si veda https://www.ulisse-fiab.org/?page_id=58 ) raccoglie tutti i diversi documenti inviati ad amministrazione comunali e provinciali con tutte le nostre proposte ed idee.

Siamo comunque lieti di questo piccolo passo in favore di una mobilita’ alternativa per Trieste: ci auguriamo che la novita’ sia ben accolta dai sempre piu’ numerosi ciclisti urbani e convinca i soggetti interessati ad estendere e rendere permanente questo servizio. E importante pero’ che tante altre piccole e grandi azioni siano pianificate a Trieste per incentivare e promuovere l’ uso della bici: pista ciclabile sulle rive e collegamento con la ciclopista delle Rosandra, parcheggi per bici adeguati, zone a 30 all’ora etc etc…
La nostra ennesima lista di proposte ed azioni l’abbiamo appena inviata al sindaco pochi giorni fa (si veda: https://www.ulisse-fiab.org/?p=1626). In attesa di discuterla con chi di competenza all’ interno dell’amministrazione comunale invitiamo tutta la cittadinanza ad usare la bici ben sicuri che «la bici fa felici» ma consci anche che uno slogan da solo non basta al raggiungimento della felicita’ su due ruote.

Invitiamo infine la redazione de Il Piccolo che come altre redazioni nazionali (Repubblica, Corriere, Messaggero), interpretando i dati ISTAT sull’incidenza delle morti in bici,  hanno titolato in questi giorni la notizia  “La bicicletta il mezzo più pericoloso”   a visitare il sito della Federazione Italiana Amici della Bicicletta dove troveranno oltre che una più corretta interpretazione dei dati, alcune serie riflessioni sulla sicurezza stradale. Ci sembra paradossale in un incidente fra un’auto ed una bici dove la peggio l’ha sicuramente il ciclista, ritenere causa del pericolo la bicicletta e non l’auto. In quest’ottica la strada è sicura solo per i mezzi a motore meglio se corazzati. Gli altri, pedoni per primi, restino a casa.

Associazione Ulisse-FIAB

questo l’articolo sul parcheggio + bici sperimentale in San Giovanni e Sant’Andrea

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