E’ stato presentato a Roma il rapporto Aci-Istat 2012 sulla sicurezza stradale. In termini assoluti gli incidenti stradali sono in calo, ma in Italia c’è un indice di mortalità più alto della media europea (264.716 feriti e 3.653 morti in un anno). Preoccupanti i dati sull’incidentalità tra i ciclisti, come si legge dal rapporto: ”rispetto al 2011, aumentano del 2,5% i conducenti di biciclette vittime di incidenti stradali e del 2,7 % i feriti.”.

“ L’81% delle vittime in città è da ricondurre all’utenza debole. Servono al più presto interventi sistematici di moderazione del traffico, sistematizzazione delle zone 30, incentivazione dell’utenza non motorizzata e quant’altro riesca a incidere effettivamente sulla vivibilità del contesto urbano.” ha commentato Edoardo Galatola, Responsabile Sicurezza FIAB.

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Ancora più pesanti i numeri di Trieste

A Trieste ci sono stati 817 incidenti (nel 2011 sono stati 816) dei quali 6 mortali +50% rispetto il 2011
168 i pedoni feriti +4,3% rispetto il 2011, e 2 morti
21 le biciclette coinvolte in incidenti +23,5% rispetto il 2011

A questi dati ISTAT mancano la morte del ciclista C.V coinvolto in un incidente in Largo Roiano mentre strava attraversando regolarmente l’incrocio provenendo da piazza Libertà il 12 ottobre 2012. C.V. è morto dopo 4 mesi.

“Siamo sempre alle solite, ancora una volta sono i ciclisti a dimostrarsi gli utenti più vulnerabili della strada. Continua a mancare un’attenzione reale verso una mobilità diversa da quella automobilistica, nonostante, lo dicono da due anni le cifre, ormai si vendano più bici che auto – dice Giulietta Pagliaccio, presidente di FIAB, Federazione italiana amici della bicicletta commentando i dati del rapporto Aci-Istat sull’incidentalità – Proprio in questi giorni l’Anci ha fatto proprie le proposte che stiamo avanzando da anni sulle zone 30, perché il tema della sicurezza non è solo quello di piste ciclabili diffuse e ben tenute, ma anche quello di pari diritto tra tutti gli utenti della strada”

Il rapporto integrale è scaricabile da qui e sul sito di bikeitalia