Le valutazioni e la dura critica di Ulisse-FIAB alla giunta Cosolini, sulla mancata realizzazione di interventi concreti  a favore della ciclabilità a Trieste, sono rimbalzate in questi giorni sulla rete e sui siti on-line che hanno ripreso il nostro comunicato. Questo invece il link all’articolo del Il Piccolo del quale rimbalziamo anche noi uno stralcio a proposito del rischio di conflittualità tra ciclisti e pedoni qualora sugli assi portanti del Pi-greco si optasse per l’opzione di percorso condiviso pedoni e ciclisti (marciapiede e area pedonale):

“Una circostanza che cozza con la realtà: quotidianamente si assiste a ciclisti che si muovono sui marciapiedi, attraversano sulle “zebre” e con il semaforo rosso. «Per paura» è la spiegazione di Federico Zadnich, di “Ulisse”.

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Cogliamo al balzo questo luogo comune del ciclista indisciplinato per rilanciare la questione paura:
–  A tutti i triestini che ancora non hanno provato a pedalare in città, sapevate che, troppo spesso, l’unico modo per salvarsi la pelle quando pedali, è infrangere il codice della strada?
E’ paradossale, ma  fin tanto che non ci sarà una diffusa cultura dell’andare in bici, e fin tanto che ai cittadini che scelgono la bici come quotidiano mezzo di trasporto non verrà riconosciuto il diritto a muoversi in sicurezza e non verrà data sicurezza l’alternativa rimane fra il rischio, l’infrazione…. o la rinuncia.

Quanti di voi rinunciano a pedalare in città per paura?

Questo è il principale ostacolo all’uso della bicicletta a Trieste: il 50% di chi non usa la bici a Trieste lo fa perché considera le strade della città pericolose e solo il 9% perché è faticoso. (Dati Indagine Nazionale FIAB 2011: “Raccontami come usi la bici”- Scheda Locale di Trieste)

Per questo continueremo ad insistere per scelte coraggiose e concrete a favore della sicurezza di chi sceglie la bicicletta per muoversi a Trieste.