Questo articolo è apparso sul numero di maggio di Konrad, mensile del vivere naturale, con il titolo “Mobilità sostenibile”.
Gli articoli vengono firmati da Pino Pretto, socio di “Ulisse” e vengono trasmessi al giornale dopo essere stati discussi con gli altri membri del direttivo dell’associazione.

Nei precedenti numeri di Konrad abbiamo cercato di inquadrare il concetto di Mobilità Sostenibile.

Vorremmo ora porre l’attenzione sui problemi di mobilità dei cosiddetti “utenti deboli”, bambini anziani e persone con handicap, ma, parlando di traffico, anche ciclisti e pedoni. La debolezza di questi utenti e’ evidente, perché sono i piu’ esposti ai pericoli causati dal traffico motorizzato (velocità,parcheggi selvaggi, inquinamento, ecc.).

Ciò che forse e’ meno evidente e’ che anche loro hanno il diritto di muoversi con la stessa dignità riconosciuta all’utente motorizzato. Inoltre sfugge spesso all’attenzione che sono proprio questi utenti che effettuano una parte considerevole degli spostamenti quotidiani all’interno delle nostre città.

E’ inaccettabile, quindi, una strategia che porti a valutare i problemi e trovare le soluzioni per la mobilità tenendo in considerazione solo chi si sposta con mezzi motorizzati, molto spesso coincidente con la popolazione attiva, in salute e di media età. Di conseguenza certe decisioni, strategie e scelte possono influire in maniera determinante, positivamente o negativamente, sulla qualità della vita di quelle fasce di popolazione più indifese.

Prima di trovare le soluzioni “pratiche”, va affrontato e stabilito il principio dal quale devono derivare tutte le strategie riguardanti la mobilità.

Noi crediamo che dovrebbero essere le categorie degli utenti deboli a dettare i ritmi da seguire per una mobilità più vivibile e più salutare per tutti. Posizione che ci sembra possa essere condivisa da tutti, visto che la necessità di viver bene non e’ propria solo di alcune categorie ma dovrebbe essere ben sentita da tutti noi. Ad esempio garantire ai bambini la possibilità di andare a scuola in maniera sicura e autonoma e’ un’azione non solo a favore dei bambini ma anche dei genitori, che in questo modo possono evitare giri viziosi in auto per accompagnare i propri figli a scuola.

L’esigenza da parte dei bambini di vedersi garantita la possibilità di muoversi in sicurezza e’ emersa lo scorso 7 aprile, durante la giornata della sicurezza stradale, in occasione di una ben riuscita manifestazione organizzata da un gruppo di associazioni guidate dal Coped – Coordinamento Pedoni.

In quell’occasione un folto gruppo di bambini in rappresentanza di numerose scuole elementari e medie di Trieste, si e’ incontrato in aula del Consiglio Regionale con il presidente Tesini e i rappresentanti delle associazioni. Il luogo e le personalità presenti non hanno impressionato questi ragazzi che hanno presentato forti ed inequivocabili richieste di legalità, di controllo e di maggior uso della ragione sulla strada, espresse con domande molto semplici e chiare, dagli studenti delle medie come dalle “mezze menole” delle elementari e dell’asilo. Un richiamo puntuale ai palazzi del potere e della politica che molto spesso bellamente ignorano le richieste di questi cittadini del domani (ad esser maliziosi verrebbe da dire perché questi non votano oggi).

Le proposte che vengono fatte nell’ambito della mobilità da parte delle associazioni di utenti della strada suonano sicuramente eccessive e drastiche a coloro che pensano, all’interno della propria macchina, che la soluzione dei loro problemi di traffico sia la soluzione per tutti (figurarsi, richieste di creazione di “zone 30”, restringimenti delle carreggiate, creazioni di piste ciclabili, son tutte misure che non consentono di andare a 150 all’ora !). In realtà queste proposte partono proprio dal concetto che la città deve essere di tutti: dei bambini, degli anziani, dei ciclisti, dei pedoni e degli automobilisti.

Togliere al bambino la possibilità di muoversi in autonomia ed indipendenza costringendolo a camminare soltanto dal portone di casa al parcheggio della macchina perché fuori il traffico è una giungla nella quale vince il più forte, vuol dire formare un futuro cittadino arrabbiato ed incazzato che sfoga le sue ire represse al volante di un’auto.

E’ per questo motivo, con la speranza di poter far prevalere un diverso modo di intendere la mobilità individuale, che il 9 maggio si terrà a Trieste, in contemporanea con un centinaio di città italiane, Bimbimbici, manifestazione nazionale della Federazione Italiana Amici della Bicicletta dove, come cita il motto della giornata, “bambini e bambini si fanno strada in bicicletta allegri e sicuri”. Non sarà sicuramente una Bavisela, una festa di popolo, si tratta solo di una pedalata per piccoli bambini attraverso le strade cittadine ma credeteci, far sì che per un giorno all’anno i piccoli rappresentanti del nostro futuro possano essere consapevoli “comproprietari” della città fa bene a tutti.